Anche per scegliere dove mettere un rubinetto la teoria della complessità fa comodo

Anche per scegliere dove mettere un rubinetto la teoria della complessità fa comodo
Tecnologie sempre piu’ complesse e reti sempre più interconnesse, hanno bisogno di sistemi intelligenti per poter essere gestiti al meglio. L’acqua, ma anche l’energia, e tutti gli altri servizi di rete, inclusi quelli delle comunicazione hanno bisogno di un vero e proprio cambio di paradigma che prevede una maggiore interdisciplinarità nella loro gestione. Così Cybersecurity, sicurezza della distribuzione dei servizi, accesso alle reti diventano un unico grande tema di analisi e di studio che va sotto il nome di infrastrutture critiche. Nel corso della scorsa settimana questi temi hanno trovato la loro espressione di sintesi a Critis2017, la conferenza europea sulle infrastrutture critiche a Lucca presso la sede dell’IMT.
 ”L’acqua – ha spiegato a Blog Italia di Agi Antonio Scala, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche e chair della conferenza – é uno dei principali settori dove occorre aumentare gli investimenti e dove la strategia dell’approccio interdisciplinare può dare i suoi risultati piu’ concerti”. Intorno all’acqua e alla gestione delle risorse idriche ci sono infatti margini molto ampi di miglioramento e spazi enormi per introdurre e sperimentare innovazione. I segnali sono tanti e sono chiari. ”In primo luogo – spiega Scala – quelli dimostrati dall’interesse dimostrato da Elena Gallo, dirigente dell’Autorita’ per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico, che con il suo intervento preciso e puntuale ha chiarito il ruolo dell’Autorità nei processi di innovazione delle utility, le societa’ che forniscono i servizi”. Sono pero’ le storie che sono state raccontate in questi giorni di conferenza che hanno dato forma e sostanza a questa sensazione. Per esempio, quella presentata da Giuseppe Sardu, presidente di Acque Spa, una delle piu’ importanti utility dell’acqua della Toscana e del Paese, ha permesso di conoscere un progetto davvero molto interessante e innovativo.

”Un altro caso davvero molto interessante, anche se in negativo, e’ quello del lago di Bracciano e della crisi idrica che ha coinvolto anche Roma. A ben guardare anche in questa situazione si sono evidenziati margini di innovazione davvero molto interessanti in ogni ambito della filiera idrica: dai sistemi di monitoraggio delle risorse e dei dati ambientali, dalla modellazione dei bilanci idrici e dei flussi, fino al monitoraggio e alla gestione ottimale delle reti” spiega.

Anzi e’ proprio in questo settore che e’ emerso un caso davvero significativo. Lo ha presentato un giovane ricercatore, Carlo Giudicianni, dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli di Aversa, che con questo suo progetto ha anche vinto il primo Premio tra gli Young Critis Award. ”In pratica, sono riusciti a passare da una teoria bellissima, astratta, elegante, come e’ appunto la teoria della complessita’, a una soluzione molto pratica e concreta: scegliere cioe’ dove piazzare valvole saracinesche e rubinetti all’interno di una rete idrica. La cosa ancora piu’ interessante e’ che questo progetto non e’ rimasto sulla carta ma e’ anche gia’ stato implementato con ”ottimi risultati in termini di costi e di miglioramento del servizio” nelle reti di Giuliano e di altri comuni dell’hinterland di Napoli.