Allarme morbillo in Italia: boom di nuovi casi

Allarme morbillo in Italia: boom di nuovi casi

Il morbillo, che si credeva ormai debellato grazie alle vaccinazioni, torna a far paura in Italia. Dal mese di gennaio 2017 e’ stato registrato un preoccupante aumento del numero di casi, che sono piu’ che triplicati: a fronte degli 844 casi di morbillo segnalati nel 2016, dall’inizio dell’anno sono gia’ stati registrati piu’ di 700 casi, con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi, di oltre il 230%. morbillo-1217Lo segnala il ministero della Salute, specificando che la maggior parte dei casi sono stati segnalati da sole quattro Regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. Piu’ della la meta’ dei casi rientra nella fascia di eta’ 15-39 anni. Sono stati notificati anche diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari. Il morbillo continua a circolare nel nostro Paese, spiega il ministero, a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi. Ciò e’ in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori.

Giovanni Maga

Giovanni Maga

E’ un dato assolutamente ”atteso”. Per Giovanni Maga, virologo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) il ritorno del morbillo in Italia non è affatto una sorpresa. ”Ce lo dovevamo aspettare. Dopo i dati che indicavano il calo delle vaccinazioni sotto la soglia di sicurezza – spiega Maga – doveva essere letto come il segnale che ci sarebbe stato presto o tardi una nuova fiammata epidemica. I dati del Ministero della Salute che indicano un aumento in questi primi deue mesi e mezzo dell’anno del 230 per cento dei casi, non lasciano spazio a dubbi”. Con un virus come quello del morbillo (Paramyxovirus) che è estremamente veloce nel diffondersi, ”ha un tasso di contagiosita’ quattro volte piu’ elevato di quelllo dell’influenza” spiega Maga, ”è normale vedere questi tassi di incremento così rapidi”. La riduzione del numero dei bambini vaccinati soprattutto contro il morbillo è la diretta conseguenza di un caso di scuola di post truth scientifica. Nel 1998 un medico Britannico, Andrew Wakefield pubblicò una ricerca su una importante rivista scientifica in cui si dimostrava che esisteva un rischio autismo per i bambini che venivano vaccinati con il vaccino trivalente. Nonostante successivamente Wakefield abbia ammesso di aver falsificato i dati, e la sua conseguente radiazione da parte dell’ordine dei medici, quella bufala scientifica ha dato la stura a un vasto fronte di opinione pubblica da sempre diffidente nei confronti dei vaccini in particolare e della scienza in generale. ”Se il livello di vaccinazione scende sotto una scerta soglia – dice Maga – che è quella del 95 per cento è difficile contenere la diffusione del virus, soprattutto all’interno di settori della popolazione ben definiti”. Purtroppo – aggiunge il virologo – negli ultimi anni si è diffusa e consolidata una certa resistenza contro la vaccinazione da parte dei genitori dei bambini in età scolare che, a loro volta sono scoperti dalla vaccinazione. Così il virus passa, attraverso le famiglie dalle scuole ai luoghi di lavoro e nel breve giro di una settimana e’ in grado di diffondersi in una intera citta”’. A non funzionare, secondo Maga, il sistema attuale della ”vaccinazione consigliata e gratuita”. ”Non funziona – dice – e questi dati indicano con certezze che e’ arrivato il momento di avviare sul punto una discussione molto seria. Serve la vaccinazione obbligatoria”.