Mentre a Katowice, in Polonia si apre una importante riunione per decidere le sorti degli accordi internazionali per il contenimento, la COP 24, Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica, ha annunciato oggi di essere in procinto di partire alla volta della Cina per andare a sviluppare “nuove forme di energia pulita”. Il professor Rubbia ha già partecipato (aprile 2017) ad eventi organizzati dalla FDS, il team per lo sviluppo delle frontiere della scienza, fondato nel 1986, che si dedica alla progettazione e alla ricerca e sviluppo di tecnologie avanzate per l’energia nucleare e la sicurezza a cui partecipano l’Istituto per la sicurezza nucleare dell’energia (INEST), l’Accademia cinese delle scienze (CAS) e alcune società a partecipazione congiunta tra cui China Atomic Energy Technology Co.
Il professor Carlo Rubbia è uno dei grandi scienziati che si stanno occupando di sviluppare nuovi sistemi per sfruttare le energie rinnovabili. In particolare, quando era alla guida dell’Enea, ha messo a punto un progetto – Sistema Solare Termodinamico – che permette di accumulare l’energia del Sole e di distribuirla anche di notte con un sistema di sali fusi. Questi impianti vengono ora costruiti in diversi paesi, dalla Spagna all’Egitto, passando dal Marocco.
Un secondo e molto interessante progetto vede protagonista il professor Rubbia. Si tratta del cosiddetto cracking del metano, un processo cioè che è in grado di spaccare la molecola del gas (CH4) e di separare dunque il carbonio dall’idrogeno, senza alcuna emissione di CO2, l’anidride carbonica, responsabile dell’effetto serra. Proprio per questa scoperta sviluppata in Germania a Karlsruhe, il professor Rubbia ha recentemente ottenuto una serie di riconoscimenti da parte delle industrie tedesche che si occupano di gas.
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