Schiaparelli: The Day After

Schiaparelli: The Day After
Potrebbe essere stato il paracadute che si è sganciato troppo presto a innescare quella catena di anomalie che ha portato la sonda Schiaparelli a schiantarsi sul suolo marziano. Nonostante le ricostruzioni e le anticipazioni che sono filtrate in giornata, e’ ancora poco chiaro quanto sia avvenuto durante quell’ultimo minuto della discesa della sonda su Marte.
Il lander Schiaparelli durante la sua installazione sulla sonda TGO (ESA)

Il lander Schiaparelli durante la sua installazione sulla sonda TGO
(ESA)

“Abbiamo oltre 600 megabyte di dati da analizzare. Prima di arrivare a una conclusione definitiva o, almeno, prima di arrivare a ricostruire una sequenza degli eventi plausibile, sara’ necessario valutare con attenzione quei dati nella loro interezza”, racconta Daniele Teti, ingegnere aerospaziale dell’Esa che si occupa del controllo e della progettazione dei sistemi meccanici a bordo della sonda e a bordo dell’orbiter TGO.
Il responsabile del controllo delle operazioni dell’Esa, Paolo Ferri, questa mattina, aveva lasciato intendere pero’ che il giallo in merito al destino di Schiaparelli fosse risolto. La sonda si e’ schiantata, aveva detto in una intervista, perchè il computer avrebbe ordinato ai motori di spegnersi molto prima del previsto, e cioé a una quota incompatibile con un atterraggio che avrebbe lasciato incolume la sonda.
Ferri é uomo di grande esperienza – ha spiegato Teti – ed inoltre è al centro delle operazioni. Se si è lasciato andare a questo tipo di conclusioni, è evidente che ha avuto le sue ragioni, tuttavia ci sono molte questioni da chiarire“.
Resta da chiarire come mai il computer di bordo abbia dato ai motori l’ordine di spegnersi.
download (1)Le ipotesi sul campo – ha detto Teti – sono diverse. Potrebbe trattarsi di un problema di software che non e’ stato in grado di gestire le informazioni che arrivavano dai sensori di bordo. Oppure potrebbero essere stati gli stessi sensori a fornire al computer informazioni sbagliate che hanno indotto in errore. Poi ci sono i fattori ambientali e le tempeste di sabbia presenti nell’area dell’atterraggio che potrebbero aver influito“.
Intanto qualche informazione sembra essere chiara, e cioè che a circa 50 secondi dall’orario previsto per l’arrivo sul suolo marziano qualche cosa e’ cominciato ad andare storto.
Quello che abbiamo avuto modo di vedere – ha detto Teti – è che le anomalie o meglio, le discrepanze tra i dati rilevati dalla telemetria di bordo e trasmessi a Terra attraverso l’orbiter TGO, cominciano a divergere da quelli attesi dal piano di volo, nella fase immediatamente precedente all’accensione dei retrorazzi. Sembra che i dati inizino a divergere al momento dello sganciamento del paracadute, o meglio che lo sganciamento del paracadute sia avvenuto troppo presto rispetto a quanto prestabilito“.
Troppo presto significa che la quota e la velocità della sonda erano molto diverse da quelle previste dal piano di volo inserito nel computer di bordo e che poi il computer non è stato in grado di effettuare le dovute correzione.
 sequenzaimpatto
Le ipotesi – ha concluso Teti – sono davvero molte, aspettiamo di vedere i dati. L’importate pero’ e’ che nonostante oggi qui in Esa ci sia una certa amarezza, non si perde di vista una cosa essenziale e cioe’ che mentre Schiaparelli e’ solo un dimostratore che ci serviva per valutare in concreto le diccolta’ di un atterraggio su Marte, il vero obiettivo, indispensabile per il buon esito del lancio del rover nel 2020, e’ stato pienamente conseguito perchè la TGO e’ in orbita e funziona perfettamente“.