Da domani l’Europa diventerà protagonista della geolocalizzazione. Il sistema di navigazione satellitare europeo, Galileo, domani mattina entrera’ in fuinzione e comincerà a inviare a Terra i suoi segnali che permetteranno di individuare con etsrema precisione la nostra posizione sulla Terra. Dopo l’ultimo lancio avvenuto a settembre di quattro satelliti portati in orbita simultaneamente da Ariane 5, ora in orbita c’è un numero sufficiente di satelliti (14 piu’ quattro di riserva) a dare inizio alla trasmissione dei segnali necessari per la geolocalizzazione. Nel 2020 avremo 30 satelliti in orbita e Galileo sarà al massimo della sua capacità operativa. Al contrario del Gps americano e del sistema di navigazione russo, Glonass, Galileo garantirà su tutta la superficie terrestre una geolocalizzazione basata sui segnali di 4 satelliti e non di tre. Questo permetterà di raggiungere una precisione maggiore, intorno a un centimetro contro i 5 metri del Gps.
Infrastruttura europea
Sono piu’ di 17 anni che il programma è stato avviato e ha richiesto un investimento di oltre 10 miliardi di euro. Per l’Europa si tratta di un investimento enorme sul proprio futuro tecnologico e di un progetto di lunga durata che avrà importantissime ricadute tecnologiche. Basta pensare non solo alla rivoluzione in atto nel mondo dei trasporti, con i sistemi automatici di delivery dei prodotti guidati da geolocalizzatori e con lo
sviluppo degli UV (Unmanned vehicles) i veicoli senza pilota cui anche giganti
come Tesla e Google stanno ormai puntando.
Piu’ semplicemente oggi tutti gli
smartphone e i servizi di comunicazione, si servono di geolocalizzazione.
Inoltre Galileo fornirà due importanti servizi che non sono offerti dal Gps e cioè un orario molto accurato (dell’ordine del miliardesimo di secondo, molto utile per la gestione delle reti elettriche e per le assicurazioni) e un sistema di identificazione e di autocertificazione dell’utente, che dovrebbe rendere la vita difficile a eventuali hacker che volessero inserirsi nel sistema di guida di un UV. Galileo garantirà sia servizi di posizionamento e navigazione accessibili a tutti gratuitamente, sia servizi ad hoc per applicazioni specifiche, come la sicurezza del trasporto aereo, marittimo e ferroviario, i settori bancario, energetico, assicurativo, delle telecomunicazioni, del turismo e agricolo. Contribuirà inoltre al sistema internazionale COSPASSARSAT di ricerca e soccorso e disporrà di un segnale criptato con accesso controllato (Public Regulated Service) con caratteristiche prestazionali di grado militare, dedicato a enti governativi e operatori con speciali requisiti di sicurezza.
Le applicazioni sono dunque davvero tante e destinate a crescere. Si tratta di un mercato enorme. Secondo le stime elaborate dall’Agenzia Spaziale Europea, il 10 per cento del Pil europeo deriva da questo tipo di applicazione. Nel 2030 salira’ al 30 per cento.
Il ruolo delle industrie italiane
Il ruolo delle industrie italiane nello sviluppo di questa fondamentale infrastruttura frutto della collaborazione tra Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Unione Europea (UE) con l’importante contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è molto importante. Leonardo-Finmeccanica ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del programma Galileo. Nei satelliti già in orbita, un’importante componente tecnologica è
sviluppata da Leonardo, che ha realizzato i sensori di assetto IRES-N2 (Infrared
Earth Sensor), utilizzati per il controllo della posizione dei satelliti, e gli
orologi atomici all’idrogeno PHM (Passive Hydrogen Maser). Il PHM di Leonardo è
il più accurato orologio atomico mai realizzato per applicazioni di navigazione
satellitare poiché arriva ad accumulare un errore di appena un secondo ogni tre
milioni di anni. Ne vengono installati 2 su ciascuno dei satelliti Galileo e ne
sono il vero cuore. Infatti, poiché spazio e tempo sono uniti nella determinazione di una posizione geografica, una migliore misura del tempo corrisponde ad una localizzazione più accurata. Leonardo ha inoltre partecipato con successo alla fase di Sviluppo e Validazione in Orbita (IOV) di Galileo con il proprio ricevitore per il servizio Public Regulated Service (PRS), dedicato a enti governativi e operatori con speciali requisiti di sicurezza, per cui sta adesso rilasciando gli esemplari per la sperimentazione operativa.
Telespazio (joint venture tra Leonardo-Finmeccanica e Thales) svolge un ruolo importante in Galileo, avendo realizzato, presso il Centro Spaziale del Fucino, uno dei due centri di controllo che gestiscono la costellazione e la missione del programma. Attraverso Spaceopal, costituita in joint venture con l’Agenzia spaziale tedesca, Telespazio è responsabile delle operazioni di missione garantendo la gestione e la diffusione del messaggio di navigazione. Telespazio supporta inoltre il CNES e Arianespace nelle operazioni di lancio e messa in orbita ed è impegnata nella fase di validazione degli early services del programma e nella realizzazione di applicazioni basate su Galileo. Nel segmento di terra, Telespazio è responsabile del simulatore della costellazione e della piattaforma di assemblaggio, integrazione e validazione. Thales Alenia Space, società partecipata da Thales e Leonardo-Finmeccanica, partner di Galileo fin dall’inizio, fornisce un supporto industriale all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) svolgendo attività di sistema relative alla progettazione, alla prestazione, integrazione e validazione del sistema e per il controllo dell’intero sistema satellitare di navigazione.
L’Azienda fornisce inoltre importanti componenti tecnologiche come le unità di generazione del segnale e le antenne per i primi 22 satelliti della fase FOC (Full Operation Capability) della costellazione, e la Precision Time Facility (PTF) , che genera e gestisce la scala dei tempi del sistema Galileo, e il Galileo Reference Chain (GRC) che riceve e controlla il segnale di Galileo nel segmento di terra. Thales Alenia Space ha eseguito anche assemblaggio, integrazione e test dei 4 satelliti IOV (In Orbit Validation) presso il sito di Roma.
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