In Italia le guarigioni dei pazienti colpiti da tumore del polmone (14,3 per cento) e della vescica (78 per cento) sono più alte rispetto al resto d’Europa (rispettivamente 13 per cento e 68,6 per cento). Queste percentuali sono destinate a migliorare in modo significativo grazie alle prospettive offerte dall’immuno-oncologia che riaccende il sistema immunitario contro la malattia. E’ questa ragione che l’associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha scelto di dedicare a questo approccio il convegno che si apre oggi a Roma. ”Stiamo entrando nella seconda fase dello tsunami provocato da questa rivoluzione terapeutica, per questo possiamo parlare di ‘immuno-oncologia anche per altre patologie neoplastiche’ – spiega Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM -. Da un lato sono chiari i vantaggi dell’uso di questi farmaci in combinazione o in sequenza, a cui si aggiunge in prospettiva anche la possibilita’ di combinarli con quelle tradizionali per aumentarne l’efficacia. E’ indispensabile individuare fattori per selezionare al meglio i pazienti che hanno le migliori probabilita’ di ottenere un vantaggio, che puo’ essere molto consistente, con l’immuno-oncologia. Tutto questo per ottenere insieme maggiore efficacia della cura e migliore utilizzo delle risorse economiche, riunendo in un unico perimetro il concetto di accesso alle cure innovative per tutti i pazienti e di sostenibilità per la sanità pubblica”.
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