Svezzare prima migliora il sonno dei neonati… e dei genitori!

Svezzare prima migliora il sonno dei neonati… e dei genitori!

Londra – Per far dormire di più e meglio bambini e, di conseguenza, anche i genitori potrebbe essere d’aiuto svezzarli prima di quanto indicato dalle raccomandazioni nazionali e internazionali. Infatti, i bambini a cui vengono dati cibi solidi prima dei 6 mesi di vita, dormono di più, hanno meno risvegli notturni e hanno meno probabilità di soffrire di gravi problemi di sonno, rispetto ai bambini allattati esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita. A confermare una diffusa credenza popolare è stato uno studio del King’s College London e della St George’s University di Londra, pubblicato sulla rivista JAMA Pediatrics.

Lo studio ha coinvolto 1.303 bambini con 3 mesi di vita allattati al seno esclusivamente, divisi in due gruppi: a uno è stato chiesto di seguire le raccomandazioni attuali e di allattare esclusivamente fino a 6 mesi di vita, al secondo è stato chiesto di introdurre alimenti solidi già a tre mesi oltre il latte materno. Ai genitori è stato chiesto di compilare un questionario online ogni mese fino al primo anno di vita del figlio e poi ogni 3 mesi fino a 3 anni.  Ebbene, i neonati svezzati prima hanno iniziato a dormire più a lungo e a svegliarsi meno frequentemente rispetto ai neonati che hanno seguito le raccomandazioni sull’allattamento esclusivo fino a 6 mesi di vita.

Le differenze tra i due gruppi sono risultate più marcate a sei mesi: i neonati già introdotti ai cibi solidi hanno dormito 16,6 minuti in più a notte (quasi 2 ore in più a settimana) e la loro frequenza di risvegli notturna è diminuita  da poco più di due volte a notte a 1,74. Di conseguenze i genitori, specialmente le mamme, che hanno svezzato precocemente i figli hanno riportato una qualità della vita migliore.

 

“È opinione diffusa tra le madri che l’introduzione precoce ai solidi possa aiutare i bambini a dormire meglio e il nostro studio lo conferma”, dice Michael Perkin, della St George’s University di Londra, autore dello studio. “Abbiamo trovato un piccolo ma significativo aumento nella durata del sonno – aggiunge – e un risveglio meno frequente durante la notte. Dato che il sonno infantile influisce direttamente sulla qualità della vita dei genitori, anche un piccolo miglioramento può avere importanti benefici“.