Londra – I tumori al seno legati alle mutazioni dei cosiddetti “geni Jolie” potrebbero essere meno pericolosi di quanto pensato finora. Le giovani paziente portatrici delle mutazioni dei geni Brca – le stesse che hanno spinto l’attrice Angelina Jolie ad una mastectomia e poi all’asportazione delle ovaie per prevenire il cancro – hanno le stesse probabilità di sopravvivenza delle donne senza queste mutazioni difettose. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori dell’Università di Southampton in uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Oncology.
Nello studio i ricercatori hanno scoperto che il 12 per cento delle 2.733 donne con cancro al seno e con un’età compresa tra i 18 e i 40 anni, sono portatrici di una mutazione Brca. Le mutazioni del gene Brca1 e Brca2 aumentano il rischio di sviluppare il tumore della mammella dalle 4 alle 8 volte. Gli studiosi hanno monitorato le cartelle cliniche delle pazienti coinvolte nello studio per 10 anni. Durante questo periodo, 651 donne sono morte per cancro al seno. Ebbene, le donne con la mutazione BRCA avevano le stesse probabilità di sopravvivere rispetto alle altre senza la mutazione “Jolie”.
Circa un terzo di coloro con la mutazione Brca si è sottoposta a una doppia mastectomia per rimuovere entrambi i seni dopo la diagnosi. Ma questo intervento non ha migliorato le probabilità di sopravvivenza. “Alle donne con diagnosi di carcinoma mammario precoce che presentano una mutazione BRCA viene spesso offerta una doppia mastectomia subito dopo la diagnosi o il trattamento chemioterapico”, ha detto Diana Eccles, autrice dello studio. “Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che questo intervento chirurgico non deve essere immediatamente intrapreso insieme con l’altro trattamento”, ha aggiunto. Secondo i ricercatori, la chirurgia può essere utile per le pazienti per ridurre il rischio a lungo termine, 20 o 30 dopo la diagnosi iniziale. Per questo ritengono che le donne possano prendersi del tempo per decidere se la chirurgia radicale è indicata per loro. Tuttavia, lo studio non ha esaminato le mastectomie preventive, ovvero gli interventi radicali offerti alle donne portatrici dei geni difettosi con lo scopo di ridurre le probabilità di ammalarsi, come nel cao dell’attrice hollywoodiana.
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