Londra – Potrebbe mancare pochissimo al primo tentativo al mondo di riportare in vita un essere umano “congelato” con le tecniche criogeniche. Forse basteranno meno di 10 anni. Almeno questo è quanto ha annunciato al Daily Stars Dennis Kowalski, presidente del Cryonics Institute con sede nel Michigan, che si occupa appunto di crioconservare essere umani.
In tutto il mondo sono all’incirca 350 le persone che hanno scelto di essere “congelate” subito dopo la morte nella speranza di poter essere rianimate in futuro. Il Cryonics Institute di Kowalksi ha quasi 2mila persone registrate per essere congelate dopo la loro morte. L’azienda ha già 160 persone “congelate” in apposite vasche di azoto liquido. Kowalski ha dichiarato che la scelta del giorno i cui i primi pazienti verranno rianimati dipende dalla velocità con cui la medicina moderna migliorerà. “Dipende dagli avanzamenti della tecnologia come quella delle cellule staminali”, ha detto. Ma la tecnologia, secondo Kowalski, sta avanzando velocemente. “Se pensate a qualcosa come la Cpr (rianimazione cardiopolmonare, ndr) – ha dichiarato Kowalski – sarebbe sembrato incredibile 100 anni fa. Ora diamo per scontato la tecnologia”.
L’uomo ha aggiunto: “Riportare in vita criogenicamente qualcuno dovrebbe essere definitivamente fattibile in 100 anni, ma potrebbero volercene appena 10“. La crionica, nota anche come criogenia e crioconservazione, è la pratica che permette di congelare un cadavere o parti del suo corpo per preservarli. Coloro che credono in questa procedura pensano di poter ritornare un giorno in vita, quando cioè la scienza medica riuscirà a progredire tanto da curare il male che li ha uccisi.
Attualmente è legale solo congelare qualcuno quando è appena stato dichiarato morto. Il processo di congelamento deve iniziare appena il paziente muore per prevenire danni cerebrali. Le strutture che attualmente offrono questo servizio si trovano in Russia, negli Stati Uniti e nel Portogallo. La procedura consiste nel raffreddare il corpo in una vasca di ghiaccio per ridurre gradualmente la temperatura. Poi gli esperti devono drenare il sangue e sostituirlo con una sorta di liquido antigelo per fermare la formazione di cristalli di ghiaccio che possono danneggiare il corpo. Il 49enne Kowalski ha speso 140mila dollari per congelare sé stesso e la sua famiglia alla loro morte con lo scopo di essere rianimati insieme. Lui, sua moglie Maria e i tre figli (Jacob 19 anni, Danny 17 e James 16) saranno conservati in una vasca di azoto liquido alla loro morte. Per Kowalski coloro che scelgono questa opzione avrebbero “poco da perdere e praticamente tutto da guadagnare”.
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