Potrebbe essere possibile realizzare un vaccino che sia in grado di proteggere le persone – e anche i cani – dal cancro al seno.
Un gruppo di ricercatori austriaci ha infatti annunciato in un articolo pubblicato sulla rivista OncoImmunology and Oncology Letters di essere riusciti a stimolare una risposta immunologica di lungo periodo contro un antigene artificiale (mimotopo) che caratterizza almeno il trenta per cento dei tumori al seno.
Inoltre gli stessi ricercatori sono anche riusciti a trovare un vettore efficace per questi antigeni
artificiali. Si tratta di una scoperta molto importante che potrebbe, un giorno portare alla messa a punto di vaccini che siano in grado di proteggere persone a forte rischio di cancro al seno o persone già colpite e in via di guarigione.
Attualmente si conosce molto del cancro al seno, e in particolare si conosce molto della sua potenziale ereditarietà legata a specifiche mutazioni genetiche che possono essere identificate precocemente grazie a nuovi e sempre più accurati test.
In mancanza di altre soluzione, le pazienti ad alto rischio si sottopongono spesso ad interventi chirurgici radicali che prevedono l’asportazione del seno e dell’utero. Il caso dell’attrice Angelina Jolie e’, sotto questo doloroso profilo, emblematico.
Ora lo sviluppo di un vaccino che sia in grado di prevenire la formazione del tumore, o almeno, per il momento di una parte di questi tumori, quelli cioè caratterizzati dagli antigeni che sono stati oggetto di sperimentazione, puo’ rappresentare una efficace alternativa all’intervento chirurgico e una altrettanto efficace prospettiva terapeutica.
Inoltre, data la somiglianza tra le strutture molecolari, il vaccino potrebbe essere usato anche per curare il cancro mammario canino. I ricercatori del Messerli Research Institute at the University of Veterinary Medicine Vienna, and the Medical University of Vienna hanno condotto la loro sperimentazione prima in vitro e successivamente su animali insieme a un gruppo di ricercatori provenienti da aziende private, la Biomedical International R+D GmbH di Vienna e la tedesca MediGene.
I ricercatori sono riusciti a costruire delle strutture molecolari del tutto uguali agli antigeni tumorali chiamati mimotopo. Questi antigeni sono stati poi inseriti in specifici vettori virali che, dai dati raccolti, hanno successivamente innescato la reazione immunitaria. I topolini cui era stato somministrato il vaccino non hanno sviluppato il tumore, mentre quelli che appartenevano al gruppo di controllo a cui non è stato somministrato il vaccino, hanno sviluppato il cancro. ”Per questo motivo – ha spiegato la principale autrice della ricerca, Erika Jensen-Jarolim, del Messerli Research Institute at Vetmeduni Vienna – questo vaccino puo’ essere usato in chiave di profilassi per i pazienti ad alto rischio”.
Commenti recenti