Esistono nuove nuvole in cielo, anche quelle create dall’uomo

Esistono nuove nuvole in cielo, anche quelle create dall’uomo
asperitas

Nuova nuvola: Asperitas

Le scie degli aerei sono delle vere e proprie nuvole, che, dal momento che sono generate dall’uomo, si chiameranno Cirrus Homogenitus. Ma non è solo questa la importante novità che ci aspetta dal nuovo Atlante delle Nuvole che il Consiglio Nazionale d3elle Ricerche sta presentando oggi a Roma. Tra le spettacolari novità anche il riconoscimento di altri due particolari tipi di nubi: la Asperitas e la Volutus.

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Cumulus Homogenitus, la nube generata dall’uomo

cirrus homogenitus

Le scie degli aerei sono nuvole, sono cirri homogeniti, cirri generati dall’uomo

L’Organizzazione meteo mondiale, dopo diversi decenni, pubblica ufficialmente il nuovo Atlante internazionale delle nubi in occasione della Giornata mondiale della meteorologia che si tiene oggi. Tutti coloro che vogliano prenderne visione possono accedere all’edizione digitale al link. Per trovare una nube basta collegarsi al link dove, tramite un percorso guidato si giunge alla foto e alla descrizione della nube o più semplicemente, cliccando sulle foto si ha la descrizione. Il sistema di classificazione delle nubi attualmente adottato venne ideato nel 1803 da Luc Howard, autore del volume ‘The essay on the modification of clouds’ in cui si attribuiscono alle nuvole nomi latini. Il catalogo prevede circa cento diverse combinazioni e tipologie, ottenute da dieci generi di nubi, suddivisi per specie. In Italia un grande contributo di conoscenza venne da Luigi Taffara (1881-1966) con la sua opera ‘Le nubi’, pubblicata nel 1917 e composta di una parte descrittiva e una seconda parte a forma di atlante.
“Rispetto al passato”, spiega Marina Baldi dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibimet-Cnr), “il nuovo atlante presenta alcune importanti novità: oltre alle nubi classiche vengono per la prima volta introdotte le nubi speciali: l’Homogenitus, il nome dal latino che significa ‘nubi dovute alle attività umane’, quali le scie di condensazione o contrails generate dagli aerei, quelle che una ‘bufala’ purtroppo diffusa definisce ‘scie chimiche‘, e le Asperitas: nubi dalle forme convolute e drammatiche, che ricordano la superficie di un oceano in tempesta. E’ stata inserita nell’Atlante anche la specie Volutus, dal latino ‘che si avvolge’, che comprende le roll clouds, enormi rotoli di vapore simili a un cilindro o rotolo, a volte arrotondati e disposti orizzontalmente”.
Copia dell’Atlante del Taffara, assieme a strumentazione moderna ed antica usata per la osservazione delle nubi, è esposta oggi, nel corso dell’evento celebrativo della Giornata Mondiale della Meteorologia in corso all’Università La Sapienza di Roma. L’evento può esser seguito anche in streaming:

https://www.youtube.com/watch?v=fjjA1a91naE%3E