
Georg Kucsko Illumination with green light reveals a time crystal formed in a network of electron spins (red) within the
Esiste un nuovo stato della materia in cui anche il tempo puo’ essere ingabbiato in cristallo. A darne annuncio su Nature due gruppi distinti di ricercatori delle Università amaricane di Harvard e del Maryland che hanno annunciato di essere riusciti a costruire ”cristalli di tempo”. Questo particolare condizione della materia era stata prevista già nel 2012 dall’allora Premio Nobel per la Fisica, Frank Wilczek.
L’idea in se’ sembra davvero assurda.
Il cristallo è infatti per definizione emblema e sinonimo di rigidità, di una struttura che rimane bloccata e immutabile nelle sue caratteristiche. In chimica i cristalli sono caratterizzati da strutture atomiche ben definite e disegnate nello spazio.
Al contrario il tempo è un elemento che per sua stessa definizione è costantemente mutabile e per sua natura fuggente. Difficile immaginare allora di poterlo ingabbiare all’interno di una struttura cristallina.
Per arrivare a teorizzare cristalli di questo tipo si deve immaginare una struttura che al contrario dei cristalli normali non e’ mai in equilibrio, ma oscilla in continuazione senza alcun apporto di energia.
Lo stato è quello di quasi equilibrio. Lo stato fondamentale dovrebbe essere di equilibrio assoluto, invece questi cristalli riescono comunque ad “agitarsi” senza però necessità di assorbire energia per farlo. Non si tratta del moto perpetuo, ma di particolari fenomeni che caratterizzano la materia nei suoi stati quantistici.
Principale autore della ricerca Christopher Monroe dell’Università del Maryland. E’ stato lui che, lavorando su alcuni cristalli di itterbio, è riuscito a creare le condizioni per le quali iniziassero ad oscillare. Insieme a lui hanno lavorato diversi altri gruppi di ricerca tra cui anche alcuni dell’Università del Texas di Austin.
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