Potrebbe nascere in Italia e piu’ precisamente in Piemonte, nel Casalese, una delle piu’ importanti piattaforme di ricerca per la fusione nucleare. Lo hanno spiegato oggi, il Presidente della Regione, Sergio Chiamparino, quello dell’Unione Industriali, Dario Gallina, dell’ENEA Federico Testa e dal Direttore del Dipartimento Fusione dell’ENEA, Aldo Pizzuto. Si tratta del ”DTT, Divertor Tokamak Test facility”, una infrastruttura tecnologica di supporto al reattore ITER, il grande reattore a fusione nucleare sulla cui costruzione sta lavorando un gruppo di paesi, tra cui l’Unione Europea e dunque, l’Italia.

Lo schema del DTT
Il DTT è uno degli impianti che servono a sperimentare alcuni dei processi di gestione del calore che saranno sviluppati all’interno di ITER, la cui costruzione sta procedendo a Cadarache, nella Francia meridionale. Il progetto del ‘test per il divertore tokamak (DTT)‘ prevede un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro richiederà almeno 270 addetti per la costruzione e 500 per la sperimentazione, ai quali si aggiungeranno rispettivamente 350 e 750 posti nell’indotto terziario. La gestione dell’impianto si protrarra’ per almeno 25 anni e necessitera’ di spese di approvvigionamento, materiali di consumo e manutenzioni per circa 15 milioni di euro l’anno, più l’indotto relativo alla presenza sul territorio dello staff tecnico-scientifico. La ricaduta di un simile progetto in termini di reddito prodotto sul territorio è stimata pari a 4 volte l’investimento.
Saranno coinvolte industrie medio-grandi e PMI che operano nel campo della superconduttività, della meccanica di precisione, dell’elettronica di potenza, delle tecnologie speciali per il vuoto e dei processi per la realizzazione di materiali e componenti. L’Italia, con l’ENEA, è fra i leader nei progetti internazionali di ricerca sulla fusione nucleare come ITER, International Thermonuclear Experimental Reactor e Broader Approach. La ricerca sulla fusione ha già contribuito a rilevanti risultati in termini scientifici ed economici. In ITER, ad esempio, sono coinvolte, a vario titolo, oltre 500 industrie italiane fra le quali Ansaldo Nucleare, ASG Superconductors
(Gruppo Malacalza), SIMIC, Mangiarotti, Walter Tosto, Delta-ti Impianti, OCEM
Energy Technology, Angelantoni Test Technologies, Zanon, CECOM e consorzio ICAS
tra ENEA, Criotec e Tratos, che si sono aggiudicate gare per quasi un miliardo
di euro – circa il 60% del valore delle commesse europee per la produzione della
componentistica ad alta tecnologia.
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