In difesa di una innovatrice: Catia Bastioli

In difesa di una innovatrice: Catia Bastioli

Blue economyUno dei più grandi problemi del nostro paese è il suo rapporto culturale con la scienza, con l’innovazione e con la politica. Il caso della Novamont e di Catia Bastioli finita nel tritacarne dei social per la storia gonfiata ad arte dei sacchetti di plastica, è emblematica.

Tutto finisce per essere ridotto a questioni di faziosità politica anche a costo di schiacciare storie di grandi persone delle quali dovremmo tutti andar fieri. E’ successo già con Ilaria Capua, sta succedendo di nuovo con Catia Bastioli, grande innovatrice nel settore della chimica.

Quando nei primi giorni del 2014 Luca Landò, direttore de l’Unità mi chiese di intervistare Gunter Pauli, scoprì con grande interesse, e con un pizzico di orgoglio, che uno dei più importanti protagonisti della cultura ecologista mondiale, guru della Blu Economy, l’economia circolare, avesse scelto e sposato un caso industriale italiano per dimostrare che un altro mondo era possibile.

matrica_cardo_bigParlo di Matrica, società nata dalla scelta di Eni e di Novamont  di dare vita a Porto Torres in Sardegna, a una alternativa ecologica al polo chimico ormai dismesso. Un progetto serio, vero, che poteva esistere grazie alle capacità di una donna che non solo aveva avuto il grande merito di aver capito come riuscire a produrre plastiche biodegradabili a partire da molecole vegetali – in questo caso dai cardi -, ma ha anche introdotto un concetto rivoluzionario nell’industria chimica mondiale e cioè quello di cercare di usare per la produzione dei nuovi materiali plastici ingredienti reperibili in loco.

catia-bastioli-novamontQuesta donna è Catia Bastioli. Per capire il suo valore basta scorrere la sua biografia e consultare la pagina wikipedia a lei dedicata. Se pero’ non credete alle enciclopedie, allora andate direttamente a Porto Torres, dove le idee di questa donna e di questa scienziata danno da mangiare a circa 130 famiglie e aprono una strada attraverso la quale puo’ essere possibile la conversione di un polo industriale ad altissimo impatto ambientale in uno sostenibile e compatibile con l’ambiente che lo circonda. Il cardo nasce spontaneamente nei campi che circondano gli impianti a Nord di Sassari.

Qual è la sua colpa allora? Perchè mezza Italia ce l’ha tanto con lei? Perchè il suo nome è diventato tanto famoso da essere una delle parole piu’ cercate su google? E’ stata tra le relatrici di una delle prime edizioni della Leopolda, la kermesse annuale che l’ex premier Matteo Renzi convoca per organizzare la sua proposta politica. La presenza a quell’evento e’ stata sufficiente per dare il là a congetture di commistione e di collateralità politica nella quale Bastioli viene definita come renziana, monopolista e mente di un complotto ai danni dei poveri consumatori indifesi.

Tanto è bastato. In Italia venti minuti sul palco della Leopolda cancellano il merito di essere un punto di riferimento per lo sviluppo industriale mondiale.

Catia Bastioli ha creato una alternativa che puo’ rilanciare la chimica italiana e renderla competitiva nel mondo. Questo provvedimento sui sacchetti di plastica potrebbe creare le condizioni per una ulteriore crescita e un consolidamento di questa alternativa su cui perfino il WWF scommette.

Vuol dire che potrebbero nascere impianti come quello di Porto Torres anche ad Augusta, a Porto Marghera e negli altri impianti petrolchimici in cerca di riconversioni ecologiche. Significa nuovi investimenti, nuovi posti di lavoro. Anche in agricoltura con la apertura di nuove filiera a chilometro zero intorno agli impianti.

Senza parlare della necessità di dover cominciare a fare i conti con un materiale, la plastica, che ormai ha letteralmente immerso e invaso le nostre esistenze.

Siamo immersi nella plastica. La troviamo sotto terra, in acqua, nei mari e anche nei laghi e nelle sorgenti. Eppure assistiamo inerti a una vera e propria insurrezione popolare contro questa donna che e’ riuscita a rendere la plastica biodegradabile.

Forse sarebbe il caso di riflettere con attenzione.